Cardo mariano
Nome latino:
Silybum marianum
Nomi comuni:
Cardo mariano, carciofo selvatico
Famiglia:
Asteraceae
Origine:
Europa meridionale,
Africa settentrionale, Asia occidentale
Parte della pianta utilizzata:
Frutto
Descrizione
Il terreno preferito di questa pianta si trova nelle zone secche e rocciose dell'Europa meridionale, dell'Africa settentrionale e dell'Asia occidentale. I composti attivi contenuti nel frutto sono molecole (flavanolignani) la cui miscela è chiamata silimarina. È questa sostanza che dona al cardo mariano le sue proprietà epatoprotettive.
I benefici
Aiuta ad alleviare i disturbi digestivi del fegato.
Il cardo mariano viene spesso utilizzato in combinazione con i "drenanti" del fegato (carciofo, fumaria, rafano nero).
Pubblicazioni scientifiche
Il cardo mariano è oggetto di oltre 868 pubblicazioni scientifiche
La selezione dei nostri attivi fa riferimento costantemente a numerose pubblicazioni scientifiche, basate su studi clinici randomizzati in doppio cieco contro placebo, sull'uomo, a garanzia di un reale valore scientifico. I medici, i farmacisti e gli ingegneri del Laboratoire THERASCIENCE hanno selezionato per voi alcune di queste pubblicazioni.
- Pellegrini L, Belcaro G, Dugall M, Hu S, Gizzi G, Corsi M, Hosoi M, Luzzi R, Feragalli B, Cotellese R. Supplementary management of functional, hepatic damage with Liverubin (pharma-standard Silymarin). A 3-month registry. Minerva Gastroenterol Dietol. 2015 Oct 8. Epub ahead of print.
- Wah Kheong, Chan et al. “A Randomized Trial of Silymarin for the Treatment of Nonalcoholic Steatohepatitis.” Clinical gastroenterology and hepatology : the official clinical practice journal of the American Gastroenterological Association vol. 15,12 (2017): 1940-1949.e8.
- Ebrahimpour-Koujan, Soraiya et al. “Lower glycemic indices and lipid profile among type 2 diabetes mellitus patients who received novel dose of Silybum marianum (L.) Gaertn. (silymarin) extract supplement: A Triple-blinded randomized controlled clinical trial.” Phytomedicine : international journal of phytotherapy and phytopharmacology vol. 44 (2018): 39-44.
