Astragalo

Descrizione

Originario della Mongolia, l'astragalo è una pianta perenne che cresce nelle foreste di Cina, Corea e Giappone. Raccolto tra i 4 e i 6 anni, l'astragalo viene poi essiccato. La radice viene utilizzata in fitoterapia come polvere o tagliata a strisce sottili per essere consumata come tè. La pianta può anche essere consumata come zuppa o brodo. La radice di astragalo è nota nella medicina tradizionale cinese per il suo potere stimolante che aumenta l'energia fisica degli anziani.

L'astragalo contiene saponine, tra cui gli astragalosidi, compreso l'astragaloside IV, una molecola particolarmente studiata dai ricercatori perché si dice che abbia proprietà anti-invecchiamento. L'astragalo è composto anche da flavonoidi con proprietà antiossidanti e polisaccaridi immunostimolanti.

Vero e proprio toccasana, l'astragalo ha molti effetti benefici sulla salute, soprattutto grazie alle sue proprietà antinfiammatorie e antiallergiche. Si dice che l'astragalo abbia il potere di combattere l'invecchiamento cellulare. Infatti, questa pianta attiva le telomerasi, enzimi che permettono di allungare i telomeri, sequenze di DNA situate alla fine dei cromosomi. Con l'età, i telomeri si accorciano, causando la morte delle cellule. L'astragalo aiuta quindi a contrastare questo processo. I flavonoidi contenuti nell'astragalo completano questa azione perché il loro potere antiossidante permette di intrappolare i radicali liberi responsabili dello stress ossidativo e dell'invecchiamento cellulare.

Questa pianta è nota anche per i suoi effetti benefici sul sistema immunitario, stimolandolo, soprattutto quando invecchiando diventa disfunzionale e meno efficace (immunosenescenza). Allo stesso modo, i numerosi polisaccaridi contenuti nell'astragalo aumentano la risposta immunitaria dell'organismo, conferendo alla pianta proprietà antivirali che impediscono ai virus di integrarsi nelle cellule dell'organismo.

Inoltre, l'effetto anti-invecchiamento di questa pianta si esplica anche a livello del sistema cardiovascolare grazie all'astragaloside IV, che aiuta a preservare la funzione cardiaca. L'astragalo è anche coinvolto nella protezione dei reni grazie al suo effetto antinfiammatorio e antiossidante.

Particolarmente indicato nei casi di stanchezza cronica, l'astragalo è talvolta classificato come adattogeno, cioè una specie vegetale che aumenta la capacità di adattamento dell'organismo allo stress.

I benefici

L'astragalo è una pianta tonica considerata un adattogeno. Tradizionalmente noto per le sue attività stimolanti, l'astragalo aiuta a recuperare il benessere fisico e mentale.

L'astragalo ha anche proprietà antiossidanti e anti-invecchiamento che proteggono il nostro organismo dai radicali liberi. Questa pianta è un aiuto in caso di insufficiente apporto di cibo o di aumento del fabbisogno di nutrienti.

L'astragalo contribuisce al mantenimento di un sistema vascolare sano, sostiene le difese naturali e contribuisce alla mobilità e alla flessibilità delle articolazioni. Favorisce la resistenza durante il ciclo mestruale e aiuta a lenire i disagi legati alla menopausa.

L'astragalo contribuisce alla resistenza fisiologica dell'organismo in caso di gravi condizioni ambientali e stimola la mobilità degli spermatozoi negli uomini.

Pubblicazioni scientifiche

L'astragalo è oggetto di oltre 1520 pubblicazioni scientifiche.

La selezione dei nostri principi attivi è costantemente guidata da numerose pubblicazioni scientifiche, basate su studi clinici randomizzati, in doppio cieco e controllati con placebo sull'uomo, a garanzia di un reale valore scientifico. I medici, i farmacisti e gli ingegneri del Laboratoire THERASCIENCE hanno selezionato per voi alcune di queste pubblicazioni.

• Latour E, Arlet J, Latour EE, et al. Standardized astragalus extract for attenuation of the immunosuppression induced by strenuous physical exercise: randomized controlled trial. J Int Soc Sports Nutr. 2021;18(1):57.
• Matkovic, Zinka et al. “Efficacy and safety of Astragalus membranaceus in the treatment of patients with seasonal allergic rhinitis.” Phytotherapy research : PTR vol. 24,2 (2010): 175-81. doi:10.1002/ptr.2877